martedì 18 ottobre 2011

Che faccia di bronzo!

Scusate...lo so, sono da rimproverare assolutamente. Non scrivo sul blog da giorni e giorni, ma vedete, qui come altrove le cose da fare sono molte....non ancora troppe, ma ben sufficenti!
Tra l'università, lo studio, il lavoro come baby-sitter e il tempo speso per mangiare e lavarmi, non ce la faccio proprio a guardarmi Un posto al sole alla sera in streaming! Ehhe!
Anche questo post sarà un post artistico perché vi parlerò brevemente degli ultimi musei da me visitati.
Il primo in ordine cronologico è stato IL MUSEO RODIN.
Non sapete chi è Rodin?(1840-1717) Un genio della scultura ottocentesca. Il museo si trova in un hotel dell'epoca in cui lo scultore ha trascorso parte della sua vita. Le sue opere mettono una pace incommensurabile e sono in bronzo: un materiale apparentemente freddo, ma che di fatto è capace di trasmettere del calore umano.
Diverse opere si trovano all'esterno, nel parco del museo. Le copie sono al parco des Tuileries.
Dovete sapere che, non mi ricordo bene per quale evento, Rodin doveva presentare un'opera. Che cosa è successo poi? La sfiga volle che la scultura cadde per terra e si ruppe? (credo fosse in gesso o in marmo). All'esposizione dovette poi portare una copia. Questo per dirvi che anche i geni possono sbagliare e che la sconfitta a volte serve più di una vittoria.
Sapete chi ammirava tanto Rodin? Il nostro caro amico Michelangelo, ma ben presto ha trovato il suo stile unico ed inimitabile.
Al centro delle sue rappresentazioni c'è la figura umana nella sua imperfezione anche, perché no, e nella sua realtà. Si distanzia dalla ricercata perfezione classica per trovare l'armonia attraverso altre strade. Ora, dirvi quali siano queste strade mi risulta un po' complesso. Non sono mica una critica d'arte come mia sorella Giulia.
Per questa volta evito di fare sondaggi e vi "spiattello" direttamente le opere che più mi hanno colpito al cuore.




Domenica sono invece andata al Museo dell'Orangerie e al Louvre. Nel primo ho osservato le enormi tele di Monet raffiguranti delle ninfee. Nel secondo, mi sono dedicata all'arte italiana, a quella francese e a quella africana. Nella maggior parte dei casi sono rimasta stupita non solo dalla bellezza pittorica, ma soprattutto dalle dimensioni dei capolavori: non me le aspettavo così grandi. Alla fine delle varie visite, la mia amica ed io siamo andate a prenderci un buon gelato Amorino vicino alla Senna, di quelli senza conservanti né coloranti come piacciono a me. Poi, passeggiata in lungo e in largo per la città fino a perdere la sensibilità delle dita dal freddo. 





W la cultura!!! Specialemente quando è gratuita!!ihih!

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