martedì 20 marzo 2012

shhhhh! Ascoltiamo il cinema muto!

Cari amanti del grande-grandissimo schermo oggi vi parlerò del cinema muto. Mi è venuta l'inspirazione ieri sera, dopo essere andata al cinema a vedere The artist (dal 18 al 21 di marzo, in tutta la Francia, i cinema costano 3,50 a biglietto). Una vera occasione! Il film in questione è in bianco e nero ed è abbastanza carino. Belle le musiche e le scenografie. La storia non mi ha molto colpito. La recitazione è buona. In tutto gli darei 3 stelline. All'inizio, il regista aveva in mente una storia di spionaggio ma ciò avrebbe comportato la scrittura di troppi dialoghi. Allora ha cambiato la sceneggiatura. 
Il film era già uscito verso ottobre, poi dopo la notte degli Oscar, è stato riproposto nelle sale. La regia è di Michel Hazanavicius e i due attori principali sono J. Dujardin (vincitore di un Oscar e di un premio a Cannes) e B. Bejo. Non bisogna dimenticare il cagnolino. Si è messo veramente di impegno nella recitazione. Tanto di cappello! Ha persino vinto il Palm Dog! Per quanto riguarda qualche aneddoto, beh...sappiate che per girare la scena più spettacolare in cui Dujardin balla il tip tap, all'attore ci sono voluti 4 mesi di allenamento; la casa del personaggio femminile nel film è appartenuta a una vera attrice hollywoodiana di nome Mary Pickford; non ci sono scene d'amore esplicite perché si è voluto mantenere il senso pudico degli anni '20 e '30; essendo un film muto il regista può dare dei consigli a voce alta durante la registrazione e, infine, la parte più comica di questo film che è, in realtà, melodrammatico, è la pronuncia di due parole inglesi "With pleasure" dette da un francese. "Ma in un muto non si sentono le voci!!!"...andate a vedere il film e capirete.




In generale, il muto nel cinema risale alla nascita del cinema stesso. Niente dialoghi, niente rumori di sottofondo, ma solo della musica d'orchestra per accompagnare e far comprendere le varie azioni. Dagli anni '80 dell'Ottocento con Le Prince ei fratelli Lumières, fino anche agli anni '20-'30 i film erano muti. I dialoghi erano scritti su dei "cartoni" che venivano trasmessi tra un'immagine e l'altra.
Ecco alcuni fotogrammi celebri:





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