venerdì 13 aprile 2012

Camerunense si è e ci si diventa!

Cari amici amanti del ritmo africano e cari amici che di Africa non ne sapete niente oggi vi racconterò la serata di ieri sera al gruppo giovani di Créteil. Il tema era il Camerun, il paese della mia cara amica Estelle la quale per l'occasione si è vestita e pettinata secondo la tradizione. Una decina di ragazzi e ragazze originari di quel paese sono venuti al Centro per presentarci la loro nazione (con tanto di power point), i cibi tipici e le danze. Insieme, ci siamo seduti formando una lunga tavolata di 30 persone. Io avevo messo i piatti e i bicchieri; altri avevano messo delle tovagliette, soprattutto per coprire delle macchie indefinite di cene passate. 
La storia del Camerun, come gia sapete, racconta di anni sotto la dominazione dei coloni, tedeschi prima, francesi e inglesi poi, dopo il trattato di Versailles del 1919. Le due lingue ufficiali sono proprio il francese e l'inglese, ma la gente parla anche la lingua africana: ne esiste una per ogni tribù e non vi dico quante sono le tribù perché se no, vi spaventereste. Il paese viene definito anche un'Africa in miniatura perché è costituito da una grande varietà di habitat diversi.
Il cibo che ho assaggiato era buono e anche le bibite gialle e rosse. Essendo vegetariana, ho evitato il pesce alla griglia e il pollo ruspante arrosto. Tuttavia, mi sono servita con un tortino di mais, una cosa lunga e strana avvolta in una foglia, delle banane cucinate e delle noccioline caramellate. Il momento più bello è arrivato in seguito, con l'apertura delle danze. Sebbene le casse fossero piccole, sono riuscita lo stesso a sentire la musica e ad imitare i passi dei camerunensi. Wow! Hanno un ritmo incredibile e il loro movimento del bacino è senza paragoni. 
La serata si è conclusa in allegria con una caccia al tesoro: Stevens aveva perso il marsupio e per ritrovarlo tutti si sono mobilitati. Risultato? La saccoccia era a casa sua e non al Centro.
In basso, trovate i link di canzoni camerunensi.


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