lunedì 16 gennaio 2012

Quando l'arte è un'opinione

Cari amici e care amiche, oggi si parla di arte…come se non ne parlassi già tanto negli altri post.
Ieri ho visto mio cugino a Parigi. Coincidenze delle coincidenze anche lui sta facendo l’erasmus qui, ma alla facoltà di Fisica in un altro dipartimento. Ci siamo dati appuntamento alle 10.30 davanti al Sacre-Coeur…il posto più indovinato per incontrarsi e, soprattutto, per perdere peso e fiato. Ho dovuto fare più di 100 scalini per arrivare in cima a Montmartre davanti alla basilica. Che “spompamento”. All’appuntamento c’era anche Tina, la mia amica tedesca. Tutti e tre siamo andati ad assistere alla messa solenne all’interno del tempio cristiano. Il coro era composto da suore e tra gli avvisi si presentava una prossima adorazione eucaristica anche notturna. Per chi volesse andarci bisogna chiamare le suore e un’apposita cameretta verrà prenotata per voi e per le vostre preghiere.
Dopo la messa, siamo andati nel quartiere degli artisti. In una piazzetta c’erano una ventina di ritrattisti e paesaggisti, ognuno con il suo stile e il suo strumento alla mano (matita, carboncino, pennarello, pennello, ecc.). Uno di questi pittori ci ha attaccato bottone. Ci parlava in tutte le lingue. Gli siamo rimasti simpatici, tanto che si offerto di fare una caricatura a mio cugino Giacomo gratis. E perché no. In 5 minuti ha dato vita a un’opera d’arte di tutto rispetto. Ne ho approfittato per mostrargli la copertina della mia agendina con la mia caricatura disegnata da mia sorella. Mi ha fatto i complimenti. Nel frattempo, si è avvicinato un amico del pittore con cui ho attaccato io bottone. Mi ha detto che ho il viso di una francesina…ma dove??ehehe! Mi ha raccontato la sua vita. Adesso è in pensione e viaggia. Tra qualche giorno parte per la Florida. Poverino.
Dopo la piazza degli artisti, siamo scesi verso il cimitero di Montmartre. All’interno abbiamo fatto una breve passeggiata. Di famoso “ho visto” solo Stendhal, ma so che c’erano anche Zola, Dalida, Foucalt, Ampère, Sax sepolti da qualche parte. Infine, il tour ha visto il suo exploit al centro Pompidour (per me era la terza volta che ci entravo). Dovevate vedere la faccia schifata di Tina al vedere le opere esposte. Posso capire che per una che non ha studiato storia dell’arte sia difficile comprendere un Braque o un Kandiskij, ma perché bisogna capire sempre tutto? Si può esprimere anche il non-senso. Perché un’opera d’arte deve sempre essere complicata? Si può esprimere un sentimento anche solo colorando una tela di blu…










1 commento:

  1. Hahaha tu al Pompidou e io al museo del 900 a Milano...ah, la sintonia!

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