domenica 25 settembre 2011

Il mio primo concerto su una barchetta

Oggi pomeriggio non avevo nessuna intenzione di rimanere chiusa in casa anche perché fuori c'era un sole da agosto da non perdere.
Visto che Francesca doveva lavorare, sono uscita da sola. Mica ho paura io!
Sono andata a questo evento qui:
Per spiegarvi in due parole in cosa consiste questa iniziativa mi basta dirvi che la città di Parigi ha organizzato una serie di spettacoli, esibizioni, mostre, ecc. lungo la Senna durante questo weekend.
Io ho scelto di andare al concerto dei We were evergreen, un gruppo francese, ma che canta in inglese e che si è formato nel 2008. Il genere che fanno è difficile da descivere. Ha delle sonorità particolari e antitristezza, tra il pop e il folk con sonorità "esotiche".
Ecco il trio:

Ma il bello è che il concerto si è svolto di pomeriggio su una barchetta, una chiatta più precisamente, di nome Péniche Antipode. In coda, ho fatto amicizia con un signore amante dell'Italia e di Fellini. Mi sono vergognata tanto perché io non ho mai visto un film di quel regista! Comunque, il tizio continuava a elogiare il Bel Paese e la gente che ci abita. Mi ha spiegato che i Parigini sono una brutta razza, egoista, diffidente e con la puzza sotto il naso.
Salendo sulla piccola imbarcazione ho scoperto che il palco era sotto coperta e ci potevano entrare solo 50 persone!!!Wowow io ero una di quelle!
Per l'ultima canzone del concerto, la band è scesa dal palco e si è messa in mezzo al pubblico con noi finti e veri fan in cerchio attorno a loro, pronti a tenere il tempo.
Tornando a casa mi sono fermata a guardare i francesi al parco che si dilettavano a giocare a bocce. Tutti i giocatori hanno le bocce del medesimo colore. Mi chiedo come fanno a capire chi vince. Forse giocano solo per partecipare.
Niente canzoncina francese oggi ma 2 dei We were evergreen:

1 commento:

  1. bellissima questa storia del concerto sulla chiatta anche se magari era meglio fuori no?

    Il signore forse ha ragione sui parigini ma non conosce così bene gli italiani, abbiamo tutti dei difetti, solo che per accorgesene ci vuole tempo.

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